Nella storia dell'arte le donne artiste sono rare come i fiori nel deserto.
Naturalmente non per mancanza di talento, di visione, di tecnica. La cultura patriarcale, la mentalità maschilista hanno impedito per secoli (millenni!) all'arte delle donne di mostrarsi al mondo. Pochissime sono state le donne artiste che sono riuscite ad emergere in un mondo creato a misura di uomo; spesso solo grazie al fatto di essere figlie o nipoti di artisti, o nobildonne, libere di dedicarsi all'arte come svago.
Clarice Beckett è stata un’artista di cui pochi ricordano o conoscono il nome, una pittrice che pur avendo indubbie capacità e grande sensibilità dovette sottostare alle regole della sua epoca, sacrificando la sua arte ai doveri familiari.
Dovendosi occupare dei genitori anziani e malati poteva dipingere all'aperto unicamente all'alba o al crepuscolo, quando le incombenze familiari glielo permettevano. Usciva di casa con una carriola nella quale metteva colori, tele e cavalletto. Dipingeva i luoghi a lei conosciuti, vicini alla sua abitazione: paesaggi urbani trasfigurati dalla luce delle prime o delle ultime ore del giorno e ricreati dalla lente della sua sensibilità.
Quadri caratterizzati da un'atmosfera rarefatta, paesaggi immersi nella bruma del mattino o nella luce soffusa della sera. Figure che quasi si fondono con il paesaggio, che sostano nello spazio indefinito come fantasmi di una differente realtà. Colori per lo più piatti in cui il chiaroscuro non esiste, i volumi si dissolvono in evanescente bidimensionalità per evocare gli istanti in cui le ombre ancora non appaiono e tutto appare come sospeso, fissato in un momento eterno.
Clarice Beckett morì nel 1935, a soli 48 anni di polmonite, per aver continuato a dipingere sotto una tempesta scrosciante, pur di non rinunciare all’unico momento in cui le era consentito essere ciò che davvero era. In vita non ebbe quasi nessun riconoscimento, e vendette poco meno che nulla
Dopo trent'anni dalla sua morte furono casualmente scoperti in un capanno di famiglia oltre 2000 quadri da lei dipinti negli ultimi anni: la maggior parte ormai completamente irrecuperabili, rovinati per sempre dalle intemperie e dal tempo passato in quel deposito inadatto. Ma oltre 200 quadri furono salvati.
Ora l’Australia le tributa gli onori che non ebbe in vita esponendo le sue opere in musei e gallerie.
Altra donna artista riconosciuta solo troppo tardi è la fotografa Vivian Maier, di cui sono venuta a conoscenza grazie ad una tesina che ha fatto mia figlia per l'esame di terza media...w le donne!