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Immagine del redattoreClaudia Bossi

Chandra, la Luna


Secondo la fisiologia simbolica dello Yoga nel corpo umano sono presenti sia il Sole che la Luna.

Questa luna mistica, situata nel centro del “chakra dai mille petali”, Sahasrara chakra, posto al di sopra della volta cranica, è costituita da sedici segmenti, al pari dell’orbe lunare. La visione di Chandra durante la meditazione si dice consenta allo yogin e alla yogini (i praticanti della via dello Yoga) di purificarsi dalle colpe.

Secondo la Hathayoga-pradipika da Chandra stilla continuamente il soma o amrita, l’elisir d’immortalità, che è destinato a cadere nelle zone inferiori del corpo e ad essere bruciato dal fuoco del Sole situato in Manipura Chakra, posto a livello dell’ombelico.

Per bloccare questa dispersione continua, lo yogin/yogini deve praticare la Khechari mudra, una retroflessione intensa della lingua che impedisce la caduta della preziosa amrita: preservando questo liquore si accede a una sorta di incorruttibilità fisica.


Ritroviamo naturalmente questo simbolo sotto molteplici forme, sempre a significare la potente forma di energia nascosta.

La Chandra-kala, falce di luna crescente, orna il capo di Shiva e della Devi (di questa figura parlerò diffusamente in un altro post), simboleggiando proprio la fonte dell’immortalità.



Chandra-nadi è la “nadi lunare”, ovvero Ida, il canale del prana (energia vitale) del lato sinistro che rappresenta l’energia lunare, mentre Pingala è associata al Sole e al lato destro.

Nella pratica dell’Hatha Yoga vi sono pranayama, posizioni e sequenze che richiamano l’energia, la forma o anche le fasi lunari.

L’asana più conosciuto è indubbiamente Ardha Chandrasana.


Farntus, grande praticante di Yoga, ci dà una dimostrazione della posizione



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